La certificazione energetica degli immobili

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Il contenuto dell'Ace in Lombardia

La principale informazione riportata sull’ACE è il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento o la climatizzazione invernale (EPH), indicatore che, in base alle caratteristiche costruttive dell’involucro e alle tipologie impiantistiche installate, determina la classe energetica dell’edificio.

Grazie al confronto con una semplice scala composta da otto caselle colorate dal verde (basso fabbisogno energetico) fino al rosso (alto fabbisogno), tutti i cittadini, anche i non esperti, possono immediatamente comprendere se un edificio consuma molta o poca energia.

Il calcolo che consente di determinare l’EPH di un edificio è univoco e basato su una metodologia standardizzata, così da escludere qualsiasi interpretazione soggettiva da parte di colui che porta a termine il procedimento di certificazione e da non tener conto delle reali condizioni di utilizzo dell’edificio.

L’ACE è idoneo se redatto e asseverato da un Soggetto certificatore, se registrato nel catasto energetico e timbrato per accettazione dal Comune di competenza.

L’attestato di certificazione energetica ha una idoneità massima di 10 anni a partire dalla data di registrazione della pratica nel catasto energetico.

Nell’Attestato di Certificazione Energetica sono presenti le seguenti informazioni:

a) dati del proprietario: nome e cognome, ragione sociale, indirizzo, numero civico, Cap, Comune, Provincia, codice fiscale / partita Iva, telefono

b) catasto energetico: numero di protocollo (è un numero univoco assegnato ad ogni pratica di certificazione energetica; è costituito da una prima serie di cinque cifre identificanti il codice ISTAT del Comune in cui è sito l’edificio, una seconda serie di 6 cifre e le due cifre identificative dell’anno di rilascio del numero di protocollo), registrato il (data di registrazione della pratica nel catasto energetico), valido fino al (data termine della validità dell’ACE);

c) dati soggetto certificatore: nome e cognome, numero di accreditamento (è il numero identificativo del Certificatore all’interno del Catasto Energetico regionale);

d) dati catastali: sezione (è una suddivisione del territorio comunale che al pari della sezione amministrativa è presente solo in alcuni comuni), foglio (è la porzione di territorio comunale che il catasto rappresenta nelle proprie mappe cartografiche), particella (è detta anche mappale o numero di mappa, rappresenta all’interno del foglio, una porzione di terreno, o il fabbricato e l'eventuale area di pertinenza, e viene contrassegnata, tranne rare eccezioni, da un numero), categoria catastale (identifica la tipologia delle unità immobiliari, presenti nella zona censuaria; essa varia a seconda delle caratteristiche intrinseche che ne determinano la destinazione ordinaria e permanente), subalterno (per il catasto fabbricati, dove presente, identifica un bene immobile, compresa la singola unità immobiliare esistente su una particella; l’unità immobiliare urbana è l’elemento minimo inventariabile che ha autonomia reddituale e funzionale);

e) dati edificio: Provincia, Comune, indirizzo, periodo di attivazione dell’impianto termico (è il periodo di funzionamento dell’impianto per il riscaldamento in funzione della zona climatica, ai sensi del DPR 412/93), gradi giorno (è la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20 °C, e la temperatura media esterna giornaliera), categoria dell’edificio (è la classificazione generale degli edifici per categorie definita dall’art. 3 del DPR 412/93), anno di costruzione, superficie utile (è la superficie netta calpestabile climatizzata dell’edificio), superficie disperdente (S) (è la superficie che delimita verso l’esterno, ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento, il volume lordo degli ambienti a temperatura controllata o climatizzati), volume lordo riscaldato (V) (è il volume lordo, espresso in metri cubi, degli ambienti a temperatura controllata o climatizzati, definito dalle superfici che lo delimitano), rapporto S/V (è il rapporto tra la superficie disperdente dell’edificio e il suo volume lordo riscaldato), progettista architettonico, progettista impianto climatizzazione, costruttore;

f) mappa: è la mappa satellitare dell’edificio realizzata con il servizio Google Maps;

g) classe energetica EPH – zona climatica: zona climatica (è la suddivisione del territorio nazionale nelle sei zone climatiche definite all’Art. 2 del DPR 412/93; i Comuni della regione Lombardia sono situati in zona E – relativa al numero di Gradi Giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000 - o in zona F – relativa al numero di Gradi Giorno maggiore di 3.000); EPH (è il valore dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale o il riscaldamento dell’edificio), classe energetica dell’edificio (è una delle otto classi di consumo da A+ a G, per la valutazione della prestazione energetica per la climatizzazione invernale o il riscaldamento dell’edificio), valore limite del fabbisogno per la climatizzazione invernale (è il valore massimo definito all’Allegato A della DGR VIII/8745);

h) classe energetica dell’edificio: è una delle otto classi di consumo da A+ a G, per la valutazione della prestazione energetica per la climatizzazione estiva o il raffrescamento dell’edificio;

i) rilascio targa energetica: è l'indicazione circa la richiesta di produrre la targa dell’edificio cui l’attestato di certificazione si riferisce;

l) emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera – CO2eq: è la quantità di CO2 emessa in un anno per gli usi termici in funzione del combustibile utilizzato;

m) indicatori di prestazione energetica: per la definizione degli indicatori di prestazione energetica si faccia riferimento alla metodologia di calcolo di cui all’Art.8 della DGR VIII/8745;

n) specifiche impianto termico: tipologia del sistema di generazione per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e i sistemi combinati (tradizionale, condensazione, pompa di calore, teleriscaldamento, cogenerazione o ad alimentazione elettrica); numero di generatori, potenza termica nominale al focolare (per generatori tradizionali o a condensazione), combustibile utilizzato, COP/GUE delle pompe di calore, consumo di combustibile per cogenerazione, potenza elettrica assorbita dei sistemi ad alimentazione elettrica;

o) possibili interventi migliorativi del sistemo edificio impianto termico: per ognuno degli interventi migliorativi sull’involucro, sull’impianto e relativi alle fonti rinnovabili vengono specificati: superficie interessata dall’intervento sull’involucro edilizio, prestazioni (trasmittanza termica, efficienza), risparmio energetico percentuale in relazione al fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale, priorità dell’intervento, classe energetica raggiunta in seguito all’intervento, riduzione CO2eq in seguito all’intervento;

p) timbro e firma: firma del Soggetto Certificatore: attraverso l’asseverazione dell’attestato di certificazione energetica, il Soggetto Certificatore assume la responsabilità di non trovarsi in nessuna delle condizioni di incompatibilità di cui al punto 16.5. L’asseverazione dell’attestato di certificazione energetica è implicita nella dichiarazione di conformità resa dallo stesso certificatore e dallo stesso firmata in calce al documento.

Tratto da: http://www.cened.it/cenedhome

Ultima Modifica: 06/09/2011