La vendita di una quota rappresentativa dell’intero capitale di una società rinveniente da un conferimento d’azienda non è riqualificabile come se fosse una cessione d’azienda: si deve applicare quindi l’imposta di registro in misura fissa (e non, come pretendeva l’Agenzia, in misura proporzionale con l’aliquota del 3 per cento).
Lo ha affermato, per l’ennesima volta, la Cassazione nella ordinanza 18374/2025: una decisione che, stante la sua nota ripetitività, non farebbe più notizia, se non fosse che il contribuente protagonista del contenzioso era Roberto Benigni: il popolare attore, dopo esser uscito soccombente nei giudizi di primo e secondo grado, ha pertanto ricevuto riconoscimento della perseveranza dimostrata nel sostenere le proprie ragioni fino in Cassazione, in quanto, nelle more del giudizio, ha potuto approfittare della svolta epocale che è stata impressa alla materia della tassazione degli atti presentati per la registrazione dalle modifiche apportate all’articolo 20 del testo unico dell’imposta di registro (dalla legge 205/2017) e dalle sentenze della Corte costituzionale 158/2020 e 39/2021. (... segue)
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Ultima Modifica: 02/09/2025